17 bellissime poesie da dedicare alle madri (commentate)

Melvin Henry 16-03-2024
Melvin Henry

Il tema della maternità ha ispirato molti poeti nel corso dei secoli.

Ogni momento è buono per dedicare qualche bella parola alle mamme, che tirano fuori il meglio di noi e che ci insegnano e ispirano ogni giorno. Ecco quindi una selezione di alcune delle parole più belle che abbiamo scritto. 16 poesie commentate di autori famosi, da dedicare alla propria mamma per esprimere tutto l'amore del mondo.

1. Dolcezza, di Gabriela Mistral

È difficile esprimere a parole l'amore per una madre. In questa bellissima poesia della poetessa cilena Gabriela Mistral, contenuta nel suo libro Tenerezza (1924), l'oratore lirico esprime tutto l'amore che prova per la madre, riflettendo l'unione materno-filiale che nasce persino dal grembo della madre stessa.

Madre mia,

tenera piccola madre,

Lasciate che vi dica

estrema dolcezza.

Il mio corpo è tuo

che avete messo insieme in un gruppo,

lasciare che si agiti

sulle ginocchia.

Riprodurre la foglia

e io di essere rugiada,

e tra le tue braccia folli

mi tiene sospeso.

Madre mia,

tutto il mio mondo,

Lasciate che vi dica

il massimo affetto.

2. Quando sarò grande, di Álvaro Yunque

Tra le composizioni poetiche dello scrittore argentino Álvaro Yunque, ci sono alcune poesie per bambini come questa, che non solo esprime la fratellanza attraverso l'immaginazione del bambino, ma anche l'amore filiale per una madre, per la quale il bambino è capace di fare l'impossibile: far scendere la luna dal cielo.

Mamma: quando sarò grande

Voglio fare una scala

così alto da raggiungere il cielo

per andare a catturare le stelle.

Mi riempirò le tasche

di stelle e comete,

e andrò giù a distribuirli

ai bambini a scuola.

Per voi vi porterò,

mamita, la luna piena,

per illuminare la casa

senza spendere per l'elettricità.

3. A mia madre, di Edgar Allan Poe

Anche lo scrittore americano Edgar Allan Poe dedicò una poesia alla madre adottiva. La morte prematura della madre biologica ebbe un'influenza significativa sulla sua opera. In questo componimento cita entrambe, ma in esso sottolinea l'amore professato per Francis Allan, per essere molto più di sua madre.

Perché credo nel cielo,

gli angeli che si sussurrano l'un l'altro

non trovano tra le loro parole d'amore

nessuno così devoto come "Madre",

Ti ho sempre dato questo nome,

tu che sei più di una madre per me

e riempire il mio cuore, dove la morte

ti ha liberato, libera l'anima della Virginia.

Mia madre, che è morta molto presto

era solo mia madre, ma tu

sei la madre di colui che ho amato,

e quindi mi sei più caro di quello,

così come, infinitamente, a mia moglie

amava la mia anima più di se stessa.

4. Amore, di Pablo Neruda

Questa poesia di Neruda, di tema amoroso, fa parte della fase iniziale della sua poesia. In questo componimento, contenuto nella sua raccolta di poesie Crepuscularium (1923), l'oratore lirico esprime l'amore che prova per la sua amata: l'adorazione che prova per lei è tale che vorrebbe essere suo figlio.

Donna, io sarei stato tuo figlio, per bere di te

il latte dalle mammelle come da una sorgente,

di guardarti e sentirti al mio fianco e di averti

nella risata d'oro e nella voce di cristallo.

Sentirti nelle mie vene come Dio nei fiumi

e adorarti nelle tristi ossa di polvere e calce,

perché il tuo essere passerà senza dolore accanto a me

E sarebbe nella strofa: "Pulito da ogni male".

Come potrei sapere come amarti, donna, come potrei sapere come amarti?

per amarti, per amarti come nessuno ha mai saputo fare!

Morire e amarti ancora di più.

E continuare ad amarti sempre di più.

5. Consejo materno, di Olegario Víctor Andrade

Le madri sono spesso quelle che conoscono meglio i loro figli. Questa complicità madre-figlio può essere difficile da esprimere a parole. Lo scrittore di origine brasiliana Olegario Victor Andrade ha scritto una poesia su questo legame inspiegabile tra le madri e l'anima dei loro figli. Una poesia che ci ricorda che le madri sono sempre presenti, nella buona e nella cattiva sorte.

Vieni qui, mi disse dolcemente

mia madre un giorno,

(Mi sembra ancora di sentire nell'aria

della sua voce la melodia celeste).

Vieni a dirmi quali strane cause

ti strappano quella lacrima dagli occhi, figlio mio,

che pende dalle tue ciglia tremanti

come una goccia di rugiada coagulata.

Hai un dolore e me lo nascondi:

non sapete che la madre più semplice

sa leggere nell'anima dei suoi figli

come te nel primer?

Vuoi che indovini come ti senti?

Vieni qui, mascalzone,

che con un paio di baci sulla fronte

Disperderò le nuvole dal vostro cielo.

Sono scoppiata a piangere. Niente, ho detto,

la causa delle mie lacrime non la conosco;

ma di tanto in tanto sono oppresso

il mio cuore, e piango!...

Inclinò la fronte pensierosa,

il suo allievo era turbato,

e asciugare i suoi occhi e i miei,

disse con più calma:

Chiamate sempre vostra madre quando soffrite

che arriverà vivo o morto:

se è al mondo per condividere le vostre pene,

e, in caso contrario, di consolarvi dall'alto.

E lo faccio quando la fortuna è cattiva

come oggi disturba la calma della mia casa,

Invoco il nome della mia amata madre,

E poi sento la mia anima allargarsi!

6. Carezza, di Gabriela Mistral

Gabriela Mistral ha scritto poesie come questa, in cui cattura l'immagine di una madre che bacia, cura e protegge il suo bambino tra le braccia, uno dei gesti d'amore più teneri e nobili del mondo.

Mamma, mamma, baciami tu,

ma ti bacio di più,

e lo sciame dei miei baci

non ti lascia nemmeno guardare...

Se l'ape entra nel giglio,

non si sente il suo battito.

Quando nascondi il tuo bambino

non si riesce nemmeno a sentirlo respirare...

Ti guardo, ti guardo

senza affaticarsi a cercare,

e che bel bambino vedo

ai tuoi occhi...

Lo stagno copia tutto

cosa si sta guardando;

ma voi ragazze avete

il vostro bambino e nient'altro.

Gli occhi che mi hai regalato

Devo spenderli

per seguirvi attraverso le valli,

dal cielo e dal mare...

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7. Amore filiale, Amado Nervo

Questa poesia di Amado Nervo, uno dei maggiori rappresentanti del modernismo ispano-americano, è dedicata ai suoi genitori. L'autore della lirica esprime la sua adorazione per la madre e il padre, che gli sono sempre accanto nella buona e nella cattiva sorte e che gli hanno insegnato a essere gentile e felice.

Adoro la mia amata madre,

Anch'io adoro mio padre;

nessuno mi vuole nella vita

come sanno amarmi.

Se dormo, loro vegliano sul mio sonno;

se piango, sono entrambi tristi;

se rido, la sua faccia ride;

la mia risata è il sole per loro.

Mi insegnano sia con immenso

tenerezza per essere buoni e felici.

Mio padre per la mia lotta e per i miei pensieri,

mia madre prega sempre per me.

Si può anche leggere: Poesia in pace di Amado Nervo

8. ¡Ay, cuando los hijos mueren, di Rosalía de Castro

Questa composizione elegiaca fa parte di una delle prime opere della scrittrice galiziana Rosalía de Castro, intitolata A mia madre (1863).

In questa poesia, l'autore affronta il tema della morte e dell'angoscia che la morte di un figlio provoca in una madre. L'oratore lirico esplora anche il proprio dolore alludendo al momento della morte della propria madre.

I

Ahimè, quando i bambini muoiono,

rose di inizio aprile,

il tenero grido della madre

veglia sul suo sonno eterno.

Né vanno alla tomba da soli,

Ahimè, che la sofferenza eterna

della madre, seguire il figlio

verso le regioni infinite.

Ma quando una madre muore,

solo amore qui;

Ahimè, quando una madre muore,

in caso di morte di un figlio.

II

Avevo una madre dolcissima,

Il cielo me lo conceda,

più tenera della tenerezza,

più angelo del mio angelo buono.

Nel suo grembo amorevole,

sembrava... un sogno chimerico!

lasciare questa vita ingrata

al suono sommesso delle loro preghiere.

Ma la mia dolce madre,

si sentiva male al cuore,

tenerezza e dolori,

Ahimè, si sciolse nel suo petto.

Presto le tristi campane

hanno dato la loro eco al vento;

mia madre è morta;

Ho sentito il mio seno lacerarsi.

La Vergine di Las Mercedes,

era al mio capezzale...

Ho un'altra madre in cima...

Ecco perché non sono morto!

9. La madre adesso, di Mario Benedetti

Questo componimento del poeta uruguaiano Mario Benedetti è contenuto nella raccolta di poesie Amore, donne e vita (1995), una raccolta di poesie d'amore.

Questa poesia personale dell'autore evoca il ricordo della madre, testimone di difficili eventi sociali e politici nel suo Paese, e si riferisce a un periodo di 12 anni che l'autore ha trascorso in esilio. In questi versi, gli occhi della madre, rimasta indenne in quel luogo tormentato, sono come i suoi.

Dodici anni fa

quando ho dovuto partire

Ho lasciato mia madre alla finestra

guardando il viale

Ora lo recupero

solo una canna di distanza

in dodici anni passati

davanti alla sua finestra alcune cose

parate e incursioni

studenti in fuga

folla

pugni arrabbiati

e gas lacrimogeni

provocazioni

scatti di distanza

celebrazioni ufficiali

bandiere clandestine

vivas recuperato

dopo dodici anni

mia madre è ancora alla finestra

guardando il viale

o non lo guarda

passare al setaccio le vostre viscere

Non so se con la coda dell'occhio o da una pietra miliare all'altra, ma non so se è così.

senza battere ciglio

pagine seppia di ossessioni

con un patrigno che lo ha costretto a

raddrizzare le unghie e le unghie

o con la mia nonna francese

incantesimi di distillazione

o con il fratello asociale

che non ha mai voluto lavorare

tante deviazioni, immagino

quando era direttrice di un negozio

quando confezionava abiti per bambini

e alcuni conigli colorati

che tutti lo lodavano

mio fratello malato o io con il tifo

mio padre buono e sconfitto

per tre o quattro scherzi

ma sorridente e luminoso

quando la fonte erano gli gnocchi

guarda dentro di sé

ottantasette anni di grigio

continua a pensare distrattamente

e un tocco di tenerezza

è scivolato via come un filo

che non soddisfa il suo ago

come se volessi capirla

quando lo vedo uguale a prima

sprecare il viale

ma a questo punto cos'altro

Posso fare di più che divertirla

con storie vere o inventate

comprargli un nuovo televisore

o di prendere il suo bastone.

10. Quando la madre dorme accanto al bambino, di Miguel de Unamuno

Questo estratto della poesia Rime, In essa, l'oratore lirico esprime i suoi sentimenti verso la madre, il cui ricordo è eterno.

(...)

Quando una madre dorme accanto al suo bambino

il bambino dorme due volte;

quando dormo sognando il tuo amore

il mio eterno sogno, tu menti.

La tua immagine eterna la porto con me

per il viaggio finale;

da quando sono nato in te, una voce che sento

che afferma ciò che spero.

Che tanto desiderava e tanto era amato

è nato per la vita;

solo la vita perde il suo significato

quando l'amore viene dimenticato.

So che ti ricordi di me sulla terra

perché mi ricordo di te,

e quando tornerò da colui che la tua anima racchiude

Se perdo te, sono perduto.

Finché non mi hai sconfitto, la mia battaglia

era quello di cercare la verità;

siete l'unica prova che non fallisce

della mia immortalità.

11. C'è un posto nel mondo, di Alda Merini

Questa bella composizione, attribuita alla scrittrice e poetessa italiana Alda Merini, evoca quel luogo dove vorremmo sempre tornare.

C'è un posto nel mondo dove il cuore batte forte,

in cui si rimane senza fiato per l'emozione che si prova,

dove il tempo si ferma e non si ha più l'età.

Quel posto è tra le tue braccia, dove il tuo cuore non invecchia,

mentre la tua mente non smette mai di sognare.

12. A mia madre, di Manuel Gutiérrez Nájera

Questa poesia dello scrittore messicano Gutiérrez Nájera, uno dei precursori del Modernismo letterario, descrive i lamenti di un figlio che, in un momento di grande dolore, implora amore per la madre, che significa tutto per lui. L'autore dedicò questa poesia alla madre nel 1878.

Madre, madre, se tu sapessi

quante sfumature di tristezza

Ho qui!

Se poteste ascoltarmi e se poteste vedermi

Questa lotta che sta già iniziando

Per me

Mi hai detto che colui che piange

Dio ama di più; che è sublime

Consolante:

Vieni allora, madre, e prega;

Se la fede redime sempre,

Vieni a pregare

Dei vostri figli il più piccolo

Il vostro affetto meritato

Forse lo sono;

Ma vedendo quale soffro e mi affliggo

Devi amarmi, madre mia

Molto di più.

Ti amo tanto! Con le tue mani

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A volte voglio questi templi

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Non voglio più sogni vani:

Vieni, o madre, se vieni

Amo di nuovo

Solo, madre, il tuo amore,

Non è mai stato spento

per me.

Ti ho amato da bambino;

Oggi... la vita che ho conservato

per voi.

Spesso, quando uno qualsiasi dei

il dolore nascosto divora

senza pietà,

Ricordo la culla

Che hai cullato all'alba

la mia età.

Quando ritorno in silenzio

Inclinato sotto il peso

Dalla mia croce,

Mi vedi, mi baci

E nel mio petto scuro

Luce di germinazione

Non voglio più gli onori;

Voglio solo essere calmo

Dove siete;

Sto solo cercando i vostri amori;

Voglio darti tutta la mia anima...

Molto di più.

Tutto, tutto, mi ha lasciato;

Nel mio petto l'amarezza

Si è riposato;

Le mie fantasticherie si sono fatte beffe di me,

Solo il tuo amore, forse

Non è mai fuggito.

Forse, madre, delira,

senza nemmeno sapere cosa stesse facendo

Ti ho offeso.

Perché, madre, in quel momento?

Perché poi, la mia vita,

Non sono morto?

Vi ho causato molti dispiaceri,

Madre sana, con la mia pazza

Giovani:

In ginocchio al tuo fianco

Oggi il mio labbro invoca solo

Virtù.

Io devo essere colui che tiene

Amare la propria stanchezza

Anzianità;

Devo essere quello che viene sempre

Per bere nel tuo sguardo

Chiarezza.

Se muoio - mi sento già

che questo mondo non arrivi troppo tardi

Me ne vado, -

Nella lotta datemi incoraggiamento,

E al mio spirito codardo

Dare fiducia.

Non ho nulla da darvi;

Anche il mio petto si sta gonfiando

Di passione:

Sola, madre, per amarti

Mi manca, mi manca il Cuore.

13. Attaccati a me, di Gabriela Mistral

Tra le poesie di Gabriela Mistral c'è questa sulla maternità, che evoca l'immagine di una madre che stringe al petto il figlio appena nato e gli chiede di restare con lei.

Piccolo vello della mia carne

che ho tessuto nel mio cuore,

freddo piccolo vello,

dormi vicino a me!

La pernice dorme nel trifoglio

ascoltando il battito del cuore:

non siate turbati dal mio respiro,

dormi vicino a me!

Erba che trema

stupito di vivere

non lasciare il mio petto

dormi vicino a me!

Io che ho perso tutto

ora tremo nel sonno.

Non scivolare dal mio braccio:

dormi vicino a me!

14. Doña Luz XVII, di Jaime Sabines

Superare la morte di una madre può essere un processo molto difficile. Il poeta messicano Jaime Sabines ha dedicato questo componimento alla madre, che ha avuto una grande influenza sulla sua poesia. In questi versi si può intuire il processo di lutto dell'oratore, in assenza della madre.

Pioverete con il tempo piovoso,

in estate avrete caldo,

la sera avrete freddo.

Morirete di nuovo mille volte.

Sboccerete quando tutto fiorirà.

Non sei niente, nessuno, madre.

Di noi rimarrà la stessa traccia,

il seme del vento nell'acqua,

lo scheletro delle foglie nel terreno.

Sulle rocce, il tatuaggio delle ombre,

nel cuore degli alberi la parola amore.

Non siamo niente, nessuno, madre.

È inutile vivere

ma è più inutile morire.

15. Madre, portami a letto, di Miguel de Unamuno

Lo scrittore spagnolo Miguel de Unamuno dedicò una parte della sua opera alla poesia. In questo componimento, l'oratore chiede alla madre di accompagnarlo prima di addormentarsi. In esso si percepisce la cura che le madri danno ai loro figli e la calma che solo loro possono trasmettere per aiutarli ad addormentarsi.

Mamma, portami a letto.

Mamma, portami a letto,

Non riesco a stare in piedi.

Vieni, figlio, Dio ti benedica

e non lasciarsi cadere.

Non lasciare il mio fianco,

cantami quella canzone.

Mia madre me la cantava sempre;

L'ho dimenticato quando ero ragazza,

quando ti ho stretto al mio seno

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con te mi sono ricordato.

Cosa dice la canzone, madre mia,

cosa dice questa canzone?

Non dice: "Figlio mio", ma prega,

dice parole di miele;

prega parole sognanti

che non dicono nulla senza di essa.

Sei qui, madre mia?

Perché non riesco a vederti...

Sono qui, con il tuo sogno;

Dormi, figlio mio, nella fede.

16. Dones, di Luis Gonzaga Urbina

Questa poesia dell'autore messicano Luis Gonzaga Urbina è dedicata ai suoi genitori. In essa l'oratore mette in evidenza le doti ereditate da ciascuno di loro, soprattutto dalla madre, che lo ha riempito di tenerezza, amore, dolcezza e vitalità, insegnandogli ad apprezzare i dettagli più belli della vita.

Mio padre è stato molto buono: mi ha donato la sua gioia.

ingenuo; la sua ironia

gentile: il suo sorriso e il suo dolce candore.

Ma tu, madre mia!

mi hai fatto il dono del tuo dolce dolore.

Hai messo nella mia anima la tenerezza malata,

il desiderio nervoso e instancabile di amare;

i desideri nascosti di credere; la dolcezza

per sentire la bellezza della vita e per sognare.

Dall'osculo fecondo che due esseri si sono dati reciprocamente

la gioia e la tristezza - in un'ora d'amore,

è nata la mia anima disarmonica; ma tu, madre, sei

che mi ha dato il segreto della pace interiore.

In balia dei venti, come una barca in panne

va, addolorato, lo spirito; disperato, no.

La placidità gioiosa si esaurisce gradualmente;

ma sul sorriso che il padre mi ha donato, germoglia

dai miei occhi la lacrima che la madre mi ha dato.

17. Amore eterno, di Gustavo Adolfo Bécquer

Il poeta più rappresentativo del Romanticismo spagnolo scrisse bellissime poesie d'amore. Sebbene in questa rima l'oratore esprima sentimenti eterni verso la sua amata, i suoi versi descrivono perfettamente anche l'amore filiale.

L'amore per una madre è, come dice questa poesia, impossibile da spegnere.

Il sole potrebbe annuvolarsi per sempre;

il mare può prosciugarsi in un istante;

l'asse terrestre potrebbe rompersi

come un debole cristallo.

Tutto accadrà! La morte sarà in grado di

per coprirmi con la sua crespa funebre;

ma non potrà mai spegnersi in me

la fiamma del vostro amore.

Riferimenti bibliografici:

  • de Castro, R. (2021). A mia madre Saga.
  • de Unamuno, M. (2021). Miguel de Unamuno: Opere raccolte Wisehouse.
  • Neruda, P. (2010). Crepuscularium Losada.
  • Poe, E. A. (2019). Silenzio e altre poesie (A. Rivero, Trad.) Nórdica Libros.
  • Sabines, J. (2012). Antologia poetica Fondo di Cultura Economica.

Melvin Henry

Melvin Henry è uno scrittore esperto e analista culturale che approfondisce le sfumature delle tendenze, delle norme e dei valori della società. Con un occhio attento ai dettagli e ampie capacità di ricerca, Melvin offre prospettive uniche e approfondite su vari fenomeni culturali che influiscono sulla vita delle persone in modi complessi. Come avido viaggiatore e osservatore di culture diverse, il suo lavoro riflette una profonda comprensione e apprezzamento della diversità e complessità dell'esperienza umana. Sia che stia esaminando l'impatto della tecnologia sulle dinamiche sociali o esplorando l'intersezione tra razza, genere e potere, la scrittura di Melvin è sempre stimolante e intellettualmente stimolante. Attraverso il suo blog Culture interpretato, analizzato e spiegato, Melvin mira a ispirare il pensiero critico e promuovere conversazioni significative sulle forze che modellano il nostro mondo.